Death Note è una serie anime tratta dall'omonimo manga giapponese ideato da Tsugumi Ōbae disegnato da Takeshi Obata Non siamo certo degli intenditori e dei cultori del genere, ma col l'approdo di Netflix in Italia il ventaglio delle nostre scelte si è ampliato e può capitare che una serie venga messa in rilievo e per curiosità si decida di aprirla. Ebbene, l'abbiamo letteralmente divorata in un week end. Ti ruba il fiato, ti cattura e ti tiene incollato allo schermo per cliccare immediatamente "vedi prossimo episodio". Entusiasmante.
Protagonista della storia è Light Yagami, un diligente studente giapponese, il quale incuriosito da uno strano libro (un Death Note, ovvero quaderno della morte) trovato nel cortile scolastico decide di testarlo. Il Death Note, è un libro in possesso degli shinigami, divinità della morte, nelle cui pagine vengono scritti i nomi delle persone che dovranno morire. Se uno shinigami perde il quaderno sulla terra e un umano ne entra in possesso, allora egli ne diventerà il proprietario.
Questa è la prima regola del Death Note. La persona il cui nome verrà scritto nel Death Note morirà entro 40 secondi di arresto cardiaco, a meno che non venga specificata una diversa causa di morte. Attraverso l'utilizzo dei Death Note si possono specificare anche altri dettagli connessi alla morte della vittima, come data e ora, o obbligare il soggetto condannato a compiere delle azioni contro la sua volontà, prima del decesso. Anche se strattate, le pagine del Death Note sortiscono lo stesso effetto. Light decide dunque di servirsi del Death Note uccidendo criminali il cui nome e il cui volto apparivano in tv. A mano a mano che la storia prende piede, il volto di Light si fa più severo e in lui nasce l'idea di diventare il Dio di un nuovo mondo. Sul misterioso caso della morte dei criminali inizia ad indagare la polizia giapponese e l'investigatore privato denominato Elle, quest'ultimo personaggio antagonista davvero fantastico. L'intera serie, composta da 37 episodi, è accattivante per la notevole carica di tensione, ai giochi deduttivi e strategici in cui i personaggi si ritrovano a giocare. I personaggi si muovono quasi come fossero su una scacchiera, anticipando e prevedendo le mosse dell'avversario e costruendo una sottile pressione psicologica sullo spettacolo che altro non sentirà che la voglia di divorare tutte le puntate. La serie ha avuto un notevole successo in diversi paesi, i fan sono letteralmente divisi in due fazioni: chi appoggia Light o "Kira" (dalla pronuncia giapponese della parola inglese killer) e chi invece fa il tifo per Elle. Due personaggi meravigliosi a ben vedere che tengono viva la tensione del racconto. L'intento di Light è certamente nobile, noi - come molti - appoggiamo questa idea di creare un mondo di pace e di armonia, ma altrettanti sono quelli che vedono nella giustizia tradizionale capeggiata da Elle la verità (anche per la forza seduttiva di quest'ultimo).
« L'umano il cui nome verrà scritto su questo quaderno morirà. »
Questa è la prima regola del Death Note. La persona il cui nome verrà scritto nel Death Note morirà entro 40 secondi di arresto cardiaco, a meno che non venga specificata una diversa causa di morte. Attraverso l'utilizzo dei Death Note si possono specificare anche altri dettagli connessi alla morte della vittima, come data e ora, o obbligare il soggetto condannato a compiere delle azioni contro la sua volontà, prima del decesso. Anche se strattate, le pagine del Death Note sortiscono lo stesso effetto. Light decide dunque di servirsi del Death Note uccidendo criminali il cui nome e il cui volto apparivano in tv. A mano a mano che la storia prende piede, il volto di Light si fa più severo e in lui nasce l'idea di diventare il Dio di un nuovo mondo. Sul misterioso caso della morte dei criminali inizia ad indagare la polizia giapponese e l'investigatore privato denominato Elle, quest'ultimo personaggio antagonista davvero fantastico. L'intera serie, composta da 37 episodi, è accattivante per la notevole carica di tensione, ai giochi deduttivi e strategici in cui i personaggi si ritrovano a giocare. I personaggi si muovono quasi come fossero su una scacchiera, anticipando e prevedendo le mosse dell'avversario e costruendo una sottile pressione psicologica sullo spettacolo che altro non sentirà che la voglia di divorare tutte le puntate. La serie ha avuto un notevole successo in diversi paesi, i fan sono letteralmente divisi in due fazioni: chi appoggia Light o "Kira" (dalla pronuncia giapponese della parola inglese killer) e chi invece fa il tifo per Elle. Due personaggi meravigliosi a ben vedere che tengono viva la tensione del racconto. L'intento di Light è certamente nobile, noi - come molti - appoggiamo questa idea di creare un mondo di pace e di armonia, ma altrettanti sono quelli che vedono nella giustizia tradizionale capeggiata da Elle la verità (anche per la forza seduttiva di quest'ultimo).
C'è da dire che al di là della bellezza della trama, la serie apre un punto di riflessione centrale e importante della storia dell'uomo: può l'essere umano sostituirsi a Dio nel giudizio? Può un uomo, pur in buona fede, assumere le vesti di giustiziere e eliminare ciò che lui considera male? La storia spesso ci ha raccontato di uomini - non inventati dalla fantasia umana, ma realmente esistiti - che credendo di agire nel giusto si sono macchiati dei più grandi crimini della storia. Sarebbe giusto dunque perseguire il mondo come Light lo sogna uccidendo a propria volta? E Il potere concesso dal Death Note a Light, non rischia di trasformare lo stesso Light in uno spietato criminale storico che sopprime ogni forma di dissenso alla propria legge? E poi: qual è il bene e qual è il male? Sarà mai possibile un mondo totalmente giusto? Ad un certo punto sembrerà quasi che l'intento nobile di Light possa evolversi davvero in un mondo migliore, senza guerra né crimini, ma è moralmente accettabile una tale via per perseguire questo scopo? Questa ed altre domande invadono lo spettatore, che non ha mai quasi mai modo di annoiarsi. Ed anche se non siete fan Anime o Manga, questa serie rischia di catturarvi ugualmente e ne sentirete il rammarico della sua fine appena conclusa. Ottimo e coinvolgente anche il sottofondo musicale, stridente e accattivante. Da seguire.


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