E’ evidente che Tom Perrotta, l’ideatore di THE LEFTOVERS (Svaniti nel Nulla), libro da cui è stata tratta l’omonima serie, si sia fatto almeno di krack mentre lo scriveva, esattamente come gli autori di LOST. Ebbene sì. L’ho proprio scritto: LOST, la serie tv per eccellenza, quella che ha tenuto incollati gli spettatori per 6 stagioni, perché fondamentalmente, una volta iniziata non riuscivi a smettere di guardarla. Perché dovevi capire cosa c’era sotto. Perché volevi dare un senso a tutto.
Ecco… THE
LEFTOVERS (Svaniti nel Nulla) esercita su chi la guarda lo stesso
potere!
E’ necessario,
però, aspettare la seconda stagione affinchè la magia avvenga:
la storia parte
dalla misteriosa sparizione del 2% della popolazione mondiale: 140
milioni di persone scompare in un solo istante, si “dissolve” nel
nulla, il 14 ottobre 2012. Sono i DIPARTITI.
La serie ha inizio
tre anni dopo l'evento e segue le vicende della comunità di
Mapleton, dove sono scomparsi oltre cento abitanti.
Alcuni si convincono
che la Terra sia stata colpita dal "Rapimento della Chiesa",
altri rifiutano di vederlo come un evento mistico; nessuno, in
realtà, sa veramente cosa sia accaduto.
Tutti “i
risparmiati” cercano di andare avanti e di ricostruirsi una vita
normale, a seguito di queste sparizioni.
C’è chi ha perso
un figlio, chi la madre, chi un padre, un fratello; oppure chi, come una
delle nostre protagoniste, Nora, perde entrambi i figli e il marito,
insieme.
C’è chi invece di
andare avanti decide di “fermarsi” e ricordare ed entra a far
parte di una specie di setta i cui componenti si vestono solo di
bianco, fumano in continuazione e non parlano: comunicano tra di loro
e col mondo solamente scrivendo su di un block notes che si portano
sempre dietro, insieme ad un sacchetto di plastica trasparente con
dentro sigarette tutte spaiate.
Viene da cercare un
simbolismo per ogni cosa. Ogni singolo attimo della serie, ti mette
il dubbio che sia la spiegazione di qualcosa, o che abbia tutto un
senso più “alto” da comprendere in qualche modo misterioso.
Il protagonista è
Kevin Garvey (il personaggio più ansiogeno mai scritto, a parer mio)
che pare abbia 7 vite come i gatti! Tutto gira intorno a
lui ed ad una decina di altri personaggi: figli, suoi o adottati, una
ex moglie, una nuova compagna, un pastore (il fratello della nuova
compagna di Garvey) e sua moglie, oltre allo strano
personaggio interpretato da Liv Tyler, Meg Abbott.
Storie di sparizioni
vere, o presunte, che mandano nel panico l’intera umanità. Sparizioni che
portano ad un equilibrio apparente, all’inizio, ma che sul finire
della seconda stagione sfocia nel delirio di massa. Un’umanità alla
ricerca spasmodica di una spiegazione di ciò che è accaduto il 14
ottobre 2012 che, però, è solo una scusa per prendersi delle
libertà, altrimenti “illegali”; un’umanità in
balia di eventi improvvisi ed inspiegabili, che tenta di restare a
galla, aggrappandosi a qualunque cosa.
E poi: il terremoto…
Si potrebbe dire che
la vera “dipendenza” da THE LEFTOVERS (Svaniti nel Nulla) inizi
proprio con la seconda stagione, la dipendenza da “ed ora che ca**o
succede?”.
Continui flash back
e flash forward che non ti permettono di mollare l’attenzione
nemmeno per un secondo (proprio come LOST). Non sai mai veramente a
che punto della storia ti trovi ed appena hai la
sensazione di aver capito qualcosa, vieni catapultato in un’altra
dimensione temporale della quale ti eri dimenticato, ma che gli
autori non avevano scordato affatto!
È proprio il caso
di dire che Damon Lindelof e Tom Perrotta non perdono un colpo!
THE LEFTOVERS (Svaniti nel Nulla) regala emozioni, oltre che dubbi amletici! Caldamente consigliata.
Se volete entrare
nel magico mondo della dipendenza da THE LEFTOVERS (Svaniti nel
Nulla) vi lascio il link per vedere le due stagioni complete in
streaming.


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